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  • Citologia cervico vaginale PAP TEST (metodica tradizionale o in fase liquida):

    Il pap test permette di diagnosticare la presenza del cancro al collo dell’utero, ma anche di eventuali lesioni pretumorali. Il pap test è un ottimo strumento di prevenzione e diagnosi precoce di tali malattie, e per questo capace di ridurre il tasso di mortalità per cancro della cervice uterina. Va eseguito con regolarità da tutte le donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età.. E’ possibile sul materiale prelevato eseguire una valutazione BATTERIOSCOPICA  ed ORMONALE.

    Metodica tradizionale: il materiale prelevato dal ginecologo mediante scraping della cervice uterina va strisciato su vetrini portaoggetti, immediatamente fissato con Citofix .

    In fase liquida: ThinPrep Pap Test. Questo tipo di test rappresenta un’innovazione del vecchio Pap Test tradizionale. Una volta eseguito il prelievo mediante apposito dispositivo (brush), il ginecologo lo risciacqua il in un barattolino,  contenente un liquido che conserva le cellule, per ulteriori test, quali HPV scraening e tipizzazione.

    Modalità di raccolta:

      • La paziente non deve aver eseguito docce o irrigazioni vaginali da almeno 24-48 ore.
      • La paziente non deve aver assunto farmaci che potrebbero alterare la mucosa cervico-vaginale.
      • La paziente deve aver sospeso da almeno 7 giorni qualsiasi terapia antimicrobica locale ed orale.
      • La paziente deve astenersi da rapporti sessuali nelle 24 ore antecedenti il prelievo.

    L’operatore inoltre non deve eseguire manovre digitali esplorative prima del prelievo.
    Il materiale prelevato va strisciato su 4 vetrini portaoggetti di cui 2 fissati col Citofix (per l’esame oncologico) e 2 asciugati all’aria, per l’esame batteriologico.

    N.B.

    Per lo striscio ormonale si effettuano Nr 4 prelievi nei seguenti giorni del ciclo mestruale: 7, 14, 21 e 28 dall’inizio della mestruazione

  • Citologia endometriale (metodica tradizionale o in fase liquida)

    La citologia endometriale va eseguita nei casi di sanguinamento anormale post- e pre menopausale e  nei casi di reperto ecografico di iperplasia della mucosa uterina (endometrio). La citologia endometriale può essere seguita mediante tre tecniche differenti: aspirazione; lavaggio o spazzolamento.

    La tecnica dell’aspirazione, che è una delle tecniche mediante la quale avviene la citologia endrometriale, consiste nell’utilizzo di una cannula con dei fori di raccolta cui viene applicata una forza aspirante.

    La tecnica del lavaggio consiste nell’esecuzione della citologia endometriale mediante l’introduzione di una soluzione salina, successivamente aspirata, all’interno della cavità uterina.

    La tecnica dello spazzolamento consiste nell’introduzione all’interno della cavità uterina, di una dispositivo (ENDOPAP), che viene ruotato per effettuare il prelievo della mucosa endometriale.

    Modalità di raccolta:

    Rispetto allo striscio tradizionale, questa metodica garantisce una maggiore conservazione nel liquido fornito del campione, maggiore accuratezza e migliori risultati, fornisce una rappresentazione delle cellule in uno strato sottile ed uniforme, riduce la presenza di materiale ematico e detriti cellulari e quindi permette una maggiore individuazione della malattia.

    N. B: Nel costo dell’esame è incluso il Kit (provetta e liquido fissativo) che verrà fornito dal laboratorio

  • ANALE in fase liquida

    La citologia anale è un esame che va eseguito per la prevenzione  del carcinoma anale, nei soggetti gli omosessuali  (indipendentemente dallo stato di sieropositività per il virus HIV),  nelle donne e uomini eterosessuali HIV-positivi, immunodepressi per altre ragioni (trapiantati, pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive, ecc) e nei soggetti di entrambi i sessi con atipie citologiche HPV correlate. Il tumore dell’ano costituisce l’1-2% di tutti i tumori del tratto gastointestinale ed il 4% delle neoplasia del grosso intestine (colon,retto,ano). E’ possibile combattere questi tumori individuando la malattia tempestivamente, attraverso lo screening: PAP test anale in fase liquida, associato all’ HPV genotipizzazione.

    Modalità di raccolta: Mediante una spatola o un apposito dispositivo (cytobrush), simile a quello che usato  sulla cervice uterina femminile per effettuare il Pap test, è possibile prelevare le cellule, che saranno strisciate su un vetrino (metodica tradizionale) oppure immergerse in un barattolino,  contenente un liquido fissativo ( metodica in fase liquida). Il materiale raccolto potrà essere utilizzabile anche per il Test HPV scraening e genotipizzazione.

  • CAVO ORALE (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia del cavo orale  brushing (spazzolato): (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Il 90 per cento dei casi di cancro alla bocca è dovuto a fumo e alcol, ma negli ultimi anni sono in costante aumento i casi di carcinoma causati dall’HPV.  La citologia del cavo orale è un indagine non invasiva, più rapida e agevole di una biopsia, utilizzata non solo per poter valutare  la presenza di funghi e batteri, ma anche  virus, quali il Papillomavirus (HPV),  responsabili di un numero crescente di tumori dell’area testa  (cavità orale, faringe, laringe ed esofago).

    Modalità di raccolta Mediante una spatola o un apposito dispositivo (cytobrush), simile a quello che usato  sulla cervice uterina femminile per effettuare il Pap test, è possibile prelevare le cellule, che saranno strisciate su un vetrino (metodica tradizionale) oppure immergerse in un barattolino,  contenente un liquido fissativo ( metodica in fase liquida). Il materiale raccolto potrà essere utilizzabile anche per il Test HPV scraening e genotipizzazione.

  • POLMONARE: Espettorato, lavaggio bronchiale, brushing bronchiale (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia polmonare è la valutazione delle cellule, normali o potenzialmente patologiche, provenienti dall’apparato respiratorio, raccolte con espettorato oppure lavaggio bronchiale o brushing (spazzolamento) bronchiale (durante una broncoscopia), agoaspirato transbronchiale o transtoracico.

    Espettorato (metodica tradizionale o in fase liquida). Citologia dell’espettorato è un’analisi di cellule contenute nello sputo, proveniente  dai polmoni, in soggetti con sospette malattie polmonari (cancro, asbestosi, tubercolosi o polmonite). In caso di  risultato negativo, in presenza di dati clinici, bisogna ripetere un’altra serie di espettorati e se anche questi sono negativi, è necessario procedere con ulteriori indagini (lavaggio bronchiale e/o brushing bronchiale).

    Modalità di raccolta del campione dell’espettorato: è’ consigliabile raccogliere l’espettorato del primo mattino, preferibilmente a digiuno dopo pulizia del cavo orale, uno al giorno per tre giorni consecutivi:  effettuare profondi e ripetuti colpi di tosse, in modo da produrre una quantità adeguata di espettorato; raccogliere il materiale nel contenitore e versarci una quantità di alcool pari a circa la metà del contenitore; assicurarsi che il contenitore sia ben chiuso e applicare l’etichetta adesiva contenente i dati anagrafici e la data relativa al giorno di raccolta. In caso di assenza del riflesso della tosse e scarsezza di secreto, si può indurne l’emissione facendo inalare per aerosol una soluzione nebulizzata salina ipertonica di glicol propilenico. Tutti e 3  i campioni,  accompagnati dalla richiesta del medico, comprendente anche le notizie cliniche, dovranno essere consegnati direttamente in Laboratorio dalle 9 alle 12 escluso il sabato.

    Modalità di raccolta Lavaggio bronchiale (metodica tradizionale o in fase liquida). Prevede l’esecuzione di una broncoscopia, con il soggetto disteso in posizione supina; si introduce lo strumento fino al segmento polmonare (individuato radiologicamente) di cui si desidera una valutazione, si instillano 2-3 ml fino a un massimo di 10 ml di soluzione fisiologica: si otterrà un liquido di lavaggio che sarà poi aspirato attraverso il canale operativo del broncoscopio. Il materiale raccolto verrà inserito in un recipiente e fissato.

    Modalità di raccolta Brushing (spazzolato) bronchiale (metodica tradizionale o in fase liquida). Nell’ambito della broncoscopia è possibile inserire, attraverso il broncoscopio, una sorta di piccolo spazzolino all’estremità. Questo viene strisciato sulle pareti bronchiali, allo scopo di ottenere un campione cellulare.

  • GASTRO ESOFAGEA (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia di liquido di lavaggio e/o di brushing (spazzolato): gastro-esofageo,   (metodica tradizionale o in fase liquida). E’ la valutazione delle cellule, normali o potenzialmente patologiche, provenienti dall’esofago e stomaco, nell’ambito della esofago-gastroscopia. Modalità di raccolta: Attraverso il gasroscopio è possibile instillare 2-3 ml fino a un massimo di 10 ml di soluzione fisiologica: si otterrà un liquido di lavaggio che sarà poi aspirato attraverso il canale operativo del gastroscopio. Il materiale raccolto verrà inserito in un recipiente e fissato (lavaggio gastro-esofageo). Oppure attraverso il broncoscopio inserire,  una sorta di piccolo spazzolino (brushing (spazzolato) gastro-esofageo), il quale. viene strisciato sulle pareti bronchiali, allo scopo di ottenere un campione cellulare. Il materiale prelevato strisciato su  4 vetrini, e fissato ( 2 vetrini fissati con fissativo spray per Citologia o in etanolo al 95%; e due. asciugati all’aria). Eventuali microfrustoli devono essere inviati in provette da 5 mL contenente formalina neutra tamponata al 10%.per l’esame istologico. Il campione deve essere corredato di modulo di accompagnamento con dati clinici ed anagrafici del paziente.

  • AGOASPIRATO (FNAB): tiroide, mammella, linfonodi, ghiandole salivari, ecc (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia degli agoaspirati (FNAB): tiroide, mammella, linfonodi, ecc (metodica tradizionale o in fase liquida). L’agoaspirato è un’indagine che permette di prelevare da un nodulo superficiale o profondo, mediante aspirazione con ago sottile, singole cellule o gruppi di cellule  al fine di individuare la presenza di eventuali neoplasie anche in fase precoce con alta affidabilità. La procedura è indolore e può essere svolta ambulatorialmente, avendo sospeso nei giorni precedenti le eventuali terapie anticoagulanti in corso (per esempio aspirina) per ridurre al minimo il rischio di emorragia. Nella lesione, localizzata sotto guida ecografica, si introduce un ago allo scopo di aspirare del materiale cellulare da analizzare. Vengono utilizzati aghi sottili (da 23 a 27 “Gauge”) senza aspirazione (per  semplice capillarità: citopuntura) o mediante agoaspirazione con applicazione di pistola e  siringa da 10ml (principio della pressione negativa).

    Modalità di raccolta: Il materiale aspirato, in quantitativo adeguato, viene strisciato su 4-6 vetrini portaoggetti di cui 4  fissati col Citofix (per l’esame oncologico) o in alcol etilico al 95° e 2 asciugati all’aria, per la colorazione di  May Grunwald Giemsa, che permette, rispetto al Papanicolaou di interpretare alcune pa­tologie e valutare il materiale di “fondo”che accompagna la componente cellulare.
    Nell’ alcool 95° i vetrini con gli strisci debbono rimanere almeno mezz’ora, dopodiché vanno asciugati all’aria ed inviati al laboratorio anatomopatologico, ove verranno colorati e sottoposti ad esame citologico.

  • VESCICALE: citologia urinaria (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia urinaria  (metodica tradizionale o in fase liquida) L’esame citologico urinario riveste un ruolo importante nella diagnosi, nello screening e nel follow-up delle neoplasie vescicali in primis e dell’apparato escretore in generale. Generalmente viene prescritto in caso di sintomatologia urinaria: ematuria (presenza di sangue nelle urine), pollachiuria (elevata frequenza di piccole quantità di urina), stranguria (difficoltà o intermittenza nella minzione); nei soggetti a rischio di esposizione (lavorativa) ad agenti cancerogeni; dopo terapie con irradiazione della pelvi o cicli di chemioterapia; nel monitoraggio di pazienti in trattamento per neoplasia dell’urotelio. Normalmente l’urina è un liquido acellulato prodotto durante la funzione escretrice renale; come il liquido passa attraverso tubuli, pelvi renale, uretere, vescica ed uretra, esso raccoglie le cellule che desquamano derivanti dagli epiteli di questi organi anche se la quantità è scarsa per l’adesione tra loro delle cellule epiteliali. Essendo le urine sono isotoniche, risultano quindi scarsamente cellulate e qualche volta di difficile valutazione all’esame microscopico. Pertanto  questo test, qualora la sintomatologia clinica lo richieda, deve essere validato da un’ecotomografia, un’uretrocistoscopia e una tomografia computerizzata (TC) per esaminare la vescica e le vie urinarie alla ricerca di anomalie. Assume fondamentale rilevanza, per un iter diagnostico corretto, che l’operazione di raccolta del campione di urine sia accompagnata da un’anamnesi dettagliata con attenzione ai dettagli (es. terapie precedenti) che possono, con l’alterazione delle cellule, generare dei falsi positivi, cioè dei risultati che erroneamente fanno pensare alla malattia. Altrettanto importanti sono la codifica e la standardizzazione del processo di raccolta delle urine.

    Modalità di raccolta: Il test si esegue su 3 campioni di urina del mattino raccolti per 3 giorni consecutivi. Al risveglio eseguire l’ igiene dei genitali; raccogliere le prime urine mattutine dopo averne eliminate un po’ con un primo getto, in un contenitore sterile a bocca larga a cui si aggiunge una pari quantità di fissativo (50% urina + 50% alcool etilico al 50%), riempire il contenitore fino al colmo e chiuderlo accuratamente chiuso onde evitare la perdita di urina durante il trasporto. Se tutti i contenitori vengono consegnati al laboratorio il terzo giorno (giorno dell’ultima raccolta), i campioni di urina devono essere conservati al fresco (temperatura ambiente) e non devono essere sottoposte a temperature elevate (superiore a 25°C). Naturalmente questa procedura deve essere anticipata da un’accurata pulizia dei genitali.

  • VERSAMENTO CAVITARIO: liquido pleurico, ascitico, sinoviale, ecc (metodica tradizionale o in fase liquida)

    Citologia dei versamenti cavitari : ascitico, pleurico, pericardico, sinoviale, liquor (metodica tradizionale o in fase liquida) I versamenti sono raccolte di liquido, nelle cavità sierose del corpo per cause infettive, infiammatorie, neoplastiche, traumatiche ecc.  Le cavita’ sierose sono cavità chiuse, non comunicanti con l’esterno, delimitate da sottilissime membrane, dette “ membrane sierose”. L’importanza maggiore dell’esame citologico sta nella possibilità di individuare elementi cellulari atipici e di rilevare quindi l’esistenza di un processo neoplastico.  Il prelievo del liquido liquido pleurico, ascitico, sinoviale, ecc viene eseguito in anestesia locale, sotto guida ecografica, mediante agobiopsia con appositi aghi.

    Modalità di raccolta: Il materiale prelevato mediante aspirazione va raccolto in un contenitore sterile (provetta da 5 mL) contenente eparina (circa 250 U per ogni 10 ml di liquido(2-3 gtt) o EDTA per evitare la formazione di coaguli ematici e conservato in frigorifero a 4°C fino al momento della consegna in laboratorio, che avverrà entro e non oltre le 12 ore dal prelievo o devono essere conservati in frigorifero a + 4°C.  corredato di modulo di accompagnamento con dati clinici ed anagrafici e numero di telefono del medico richiedente.

  • Citologia secrezione capezzolo

  • SECREZIONE URETRALE

    Citologia secreto uretrale: viene eseguito in caso di patologia infettive, infiammatorie o neoplastiche. E’ possibile, sul materiale prelevato, eseguire anche  una valutazione batterioscopica.

    Modalità di raccolta: Sospendere 8-10 giorni prima dell’esame terapie locali e sistemiche (antibiotici e/o antimicotici) dopo aver consultato il proprio medico curante; Non lavarsi immediatamente prima dell’esecuzione dell’esame.

Citologia

Gli esami citologici del materiale biologico prelevato mediante scraping o agobiopsia, vengono eseguiti con le comuni tecniche di routine, per la valutazione morfologica cellulare al microscopio ottico.

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